
Mastoplastica additiva per via ascellare
Ottenere un seno più voluminoso senza cicatrici è possibile.
Attualmente la via di ingresso più utilizzata per introdurre le protesi che servono per correggere una ipoplasia mammaria è la via areolare con incisioni curve di circa 4-5 cm nel bordo inferiore del capezzolo.
Questo permette cicatrici quasi invisibili e che si possono far sparire completamente con un semplice tatuaggio (come quello per il trucco permanente delle labbra).
In caso di areole troppo piccole si ricorre al ormai poco praticato accesso nel solco mammario (nastoplastica per via sottomammaria) o alla più innovativa incisione nel cavo ascellare (mastoplastica per via ascellare).
La valutazione della posizione sottoghiandolare o sotto il muscolo dipende dallo spessore della pelle e dalla larghezza della ghiandola esistente: se la pelle della paziente è ottile e tende a formare smagliature è opportuno inserire della protesi che vengano protette anche dalla fascia del muscolo: questo eviterà che la pelle si rilasci ulteriormente e il nuovo seno sarà più naturale e non si apprezzeranno, al tatto i bordi della protesi ed anche alla vista questi saranno più sfumati e meno rotondi.
Se la ghiandola ha un diametro più piccolo di quello della protesi da inserire dovrà per lo stesso motivo optare per la posizione sottomuscolare.
La tecnica indubbiamente più all’avanguardia è la mastoplastica additiva via ascellare con posizionamento sottomuscolare della protesi: attualmente la utilizzo nel 90% dei casi con grande soddisfazione delle pazienti poichè offre il vantaggio di un risultato assolutamente naturale con cicatrici invisibili e nascoste sotto l’ascella e si può applicare in tutti i casi e soprattutto quando si ha un capezzolo piccolo.
La tecnica ha soltanto due inconvenienti:
- per tre giorni dopo l’intervento bisogna è assumere antidolorifici poiché il decorso post operatorio è un po’ più dolorosa rispetto a quello delle altre tecniche;
- non si può applicare nel caso di seno tuberoso